domenica 19 gennaio 2014

Tutto è bene ciò che finisce bene

Tutto è bene ciò che finisce bene

in "Brividi sul Bianco IIIrd edition" - AA.VV.
Sogno Edizioni - Collana "Fast Read"
Data di pubblicazione: luglio 2013
ISBN:  978-88-96746-56-1

Durante una fitta nevicata notturna, la funivia di Punta Helbronner si mise misteriosamente in moto. Questo insolito evento non sfuggì all'assassino che, cogliendo in esso la possibilità di sviare le indagini, innescherà un sottile gioco delle parti con l'investigatore Dereux.

Questo racconto si è classificato al terzo posto al Concorso "Brividi sul Bianco - III Edizine", concorso ad incipit obbligato promosso dal Comune di Courmayeur (AO). Ad oggi, sebbene l'antologia sia stata effettivamente stampata (ne ho ricevuto io stesso alcune copie), non figura ancora inserito nel catalogo ufficiale della casa editrice.

Nel seguito del post potete leggere l'inizio del racconto. Buona lettura!




Tutto è bene ciò che finisce bene

Nevicava fitto dalle parti di Punta Helbronner. Dalla valle era quasi impossibile vedere la stazione. Ma un attento osservatore avrebbe notato l'ondeggiare dei cavi e la trazione entrambi dall'andamento irregolare, quasi un urlo smorzato, del motore che azionava la Funivia del nuovo impianto, ancora in costruzione. Chi lo aveva avviato quella notte e chi c'era a bordo della Funivia, nonostante l'impianto fosse chiuso al pubblico e la stagione scoraggiasse anche i più spericolati tra gli scalatori?Dov'era finito il guardiano? Qualcuno rischiava forse la vita proprio in quel momento?

L'indomani mattina avrebbe certamente indagato, anche perchè era il Responsabile della Sicurezza del cantiere del nuovo impianto e nessuno poteva permettersi di trasgredire alle regole quando era lui a comandare. La Sicurezza non è certo una cosa da prendere sottogamba, senza contare che se qualche incosciente si fosse fatto male ne avrebbe dovuto rispondere anche lui. La cosa era oltremodo irritante. Ora però aveva freddo e non vedeva l'ora di tornare in albergo. Riprese così a scavare sotto la debole luce della lampada che si era portato dietro. La neve caduta nelle passate settimane si era compattata e gelata e non era facile da scalfire con la pala. Dopo circa una mezz'ora però il buco era sufficientemente grande. Soddisfatto vi fece rotolare dentro il cadavere ancora avvolto nel telo impermeabile e ricoprì ben bene il suo personalissimo tesoro cancellando poi ogni traccia visibile delle sue fatiche. Le previsioni meteorologiche e le gambe reumatiche dei vecchi assicuravano che avrebbe nevicato abbondantemente ancora per un paio di giorni. Grazie alla sua scrupolosità e all'aiuto della nuova neve nessuno avrebbe trovato il telo e il suo contenuto per un bel po' di tempo. Anzi, probabilmente nessuno si sarebbe accorto di niente per anni. Dopo aver ripercorso a ritroso il sentiero seminascosto dalla neve raggiunse lo spiazzo al limitare del bosco dove aveva parcheggiato il suo fuoristrada. Ripose lanterna e pala nel bagagliaio e partì alla volta dell'albergo dove alloggiava. Quella notte dormì molto profondamente e la mattina si svegliò di buon umore. [...]

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